Se i tuoi occhi potessero parlare, cosa direbbero?




La parola di un uomo è il più duraturo dei materiali.
Arthur Schopenhauer

L'espressione interiore, tasselli combinati alla perfezione: parole; parole che conducono in mondi fantastici, in rifugi immaginari, parole che aprono voragini, mondi, universi.
Les Mots costituiscono sentenze, opere d'arte, bombe a mano che sconfiggono tempo e vecchiaia.
Ogni essere umano possiede un'anima ed allo stesso modo ogni lemma possiede un significato.
“ Scrivi.. nella mia religione ci viene insegnato che ogni creatura vivente, ogni foglia, ogni uccello è vivo grazie al fatto che contiene la parola segreta per vivere. Questa è l'unica differenza tra noi ed un blocco di argilla: UNA PAROLA.. Words are life , Liesel”


Questo è un estratto dal film “The book Thief” una pellicola cinematografica importante, che ti rimane addosso indelebile.
Tratto dal libro di un giovane Australiano Markus Zusak, La Ladra di Libri prende vita in uno scenario apocalittico: quello della seconda guerra mondiale.
Un narratore esterno racconta la vita di una giovane ragazza e come dirà la stessa protagonista “tutto cominciò con un treno”.


In viaggio verso una nuova famiglia, Liesel assisterà alla morte del suo fratellino e durante la cerimonia di sepoltura, in una giornata fredda e nevosa, triste e lacrimevole, ella troverà un libro, lo prenderà con sé e lo custodirà come ricordo di Peter. Sarà segnata, provata da un destino avverso, da ricordi amari, ma manterrà il suo sorriso, lo recupererà lentamente.
Ogni ruolo è ben calibrato, i lati psicologici e caratteriali di ogni personaggio vengono analizzati con cura, e si assiste verso la fine ad una ricapitolazione dolorosa.
Liesel è combattiva, una lottatrice, uno spirito libero, la forza di una gioventù che non si fa spezzare, che non perde l'incanto;
Hans Hubermann è la dolcezza, la pazienza ed il coraggio di un padre e di un amico fedele;
Rosa Hubermann è l'autorevolezza, la paura, l' amore di una madre poco evidente, celato ma potente;

Rudy Steiner è il dolce, ironico sognatore, la spalla su cui contare, l'amico di cui innamorarsi perdutamente.

Max Vandenburg è l'ebreo, il perseguitato, è l'affetto fraterno, l'insegnante più straordinario e profondo. 

Queste personaggi hanno un comune denominatore: il coraggio.
Lottano allo stremo contro una guerra troppo presente e pressante, una guerra che rivive attraverso cenni storici esemplari ( La Bücherverbrennung, La notte dei Cristalli, i Bombardamenti, i campi di concentramento), una guerra che abbatte e scoraggia.
Lo Sviluppo di Liesel è un'esplosione di colori, di emozioni, ogni sua lacrima diventa automaticamente nostra, ogni ribellione, ogni nuovo libro, ogni nuova storia ci cattura in una tela sconfinata, la sua volontà di leggere ed imparare, di scrivere e descrivere finisce per appartenerci.
Liesel ci regala il suo cuore, ci dimostra come le cornici siano semplici margini, sfondi di importanti pennellate, il piccolo scricciolo biondo ci rivela inconsciamente che ogni lotta che intraprendiamo, ogni tentativo che mettiamo in scena ci rende ETERNI.

Questa ragazzina è la personificazione dell'Albatros   Baudelairiano: differente dal resto del mondo. La sua mente è eclettica, vispa, le sue mani apprendono veloci, ed i suoi occhi vedono in modo distinto, i suoi occhi sono le sue ali da gigante che le impediscono di camminare, lei, è fatta per volare.
"Se i tuoi occhi potessero parlare, cosa direbbero?"

Drammatica pellicola, essenziale ma geniale, dolore e felicità si alternano in modo costante incitando la lotta tra pessimismo e speranza.
La morte ci accompagna in questo viaggio emozionante ed a tratti angusto, difficile. Essa diventa reale, diventa voce che commenta, spogliata del mantello e della scure essa diviene UMANA e COMUNE.
“Ho visto tantissime cose:
sono stato presente a tutti i peggiori disastri del mondo
ed ho lavorato per i più grandi furfanti
ed ho visto le più grandi meraviglie.
Ma ancora, come ho già detto,
nessuno vive per sempre.
Quando alla fine sono venuto a prendere Liesel,
ho provato un egoistico piacere nel sapere
che lei avesse vissuto così saggiamente i suoi 90 anni.
A quel punto le sue storie avevano toccato tanti cuori.
Nei suoi ultimi pensieri lei ha visto la lunga lista di vite che si sono incrociate con la sua.
Volevo dire alla ladra dei libri che è stata una delle poche anime a farmi chiedere cosa significasse vivere, ma alla fine non c'erano parole, solo PACE.
L'unica verità che realmente conosco è che io sono perseguitato dagli esseri umani.”
La morte sfiora miliardi di vite, ma, qualche volta, alcune vite riescono a toccare la morte.
Imperdibile, da vedere con tanti, tantissimi fazzoletti.
Leggete, imparate, dedicate del tempo alle parole, ai dialoghi interiori.


Io credo soltanto nella parola. La parola ferisce, la parola convince, la parola placa. Questo, per me, è il senso dello scrivere”
(Ennio Flaiano)
Emme.












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