Elementi


Per favore, mentre leggete, se qui c'è qualcuno che legge, fatelo ascoltando il brano qui riportato.




Einaudi, lo sto ascoltando e vedo quello che nasce dalle note.

La complessità del pensiero e delle emozioni del nostro giorno. Nei suoi brani si sovrappongono suoni e immagini e, con un minimo di sforzo- chiudere gli occhi-, anche gli odori. I profumi tipici dell'aria.
Filo conduttore la natura, tra tutti gli stadi dell'umano. Un po' come è anche oggi il nostro mondo : sovrapposizione di elementi mattonati e naturali. Secoli che riemergono dalla terra sotto i passi di innamorati (seguite le immagini evocate dalle note di Einaudi) che si abbracciano e baciano noncuranti del nome del vento che li accompagna.
Curioso, per me stessa, aver usato l'immagine del vento, che sì, viene portata con brezze dai brani di Elements (Einaudi, Universal Classics, 2015) ma che molto più probabilmente ho tratto dalla mia attuale lettura : Il Ciclope di Paolo Rumiz.
Una scrittura diretta, genuina come il mare e il vento, che però ad un ignorante di nomi di venti e fauna pelagica come me risulta un po' complesso. Nondimeno è leggibile da chiunque perché porta con sé l'odore salino e raffiche di vento, esattamente come l'album e, così, diviene afferrabile da qualsiasi mano e mente aperta e che aspetta un ritorno. Un ritorno immaginario al mondo primitivo, naturale.
Pensavo d'aver finito di scrivere ma c'era la Luna 
che a ritmo
si nascondeva e svelava tra le nuvole.

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